sabato 17 gennaio 2015

Amaro futuro?

Come ampiamente previsto da molti esperti, le cui tesi sono spesso riportate su questo blog, la crisi che avvolge l'€zona ha assunto i connotati di una patologia, una artificiale alterazione sistemica di dinamiche che avrebbero dovuto portare allo scioglimento di un'unione monetaria illogica e irrazionale e che, invece, nasconde dietro l'angolo sorpresine di cui conosciamo i nomi ma non le dinamiche della loro imminente affermazione.

Cosa abbiamo nello scenario?

1) Tasso di inflazione molto inferiore al valore obiettivo del 2%, deflazione in alcuni Stati dell'€zona.
2) Tasso di disoccupazione in preoccupante crescita ovunque, quella giovanile impressionante  in Spagna e Italia. PIL inconsistenti.
3) La BCE propende per il QE (quantitative easing) sotto forma di acquisto di titoli di Stato.
4) La Germania si oppone al QE e forse la spunta.
5) La UE sta trattando, forse già conclusi, il TTIP e il TISA con gli USA, trattati di libero scambio e libera circolazione di capitali tra UE e USA (obiettivo liberista secolare delle multinazionali).
6) L'€ sta svalutando sul $.
7) Gli USA continuano la politica di riduzione del prezzo del petrolio.
8) Quasi certa nel 2015, forse 2016, una nuova gigantesca crisi finanziaria legata ai titoli derivati e in seconda battuta al fallimento della nuova industria estrattiva USA.
9) Continua l'embargo verso la Russia.
10) La Francia non è d'accordo con l'embargo.
11) Attacco terroristico a falsa matrice islamica in Francia.
12) Previsioni di un attacco terroristico a Roma.
13) Napolitano eseguito il compito (collaborazionista) di consegnare definitivamente l'Italia al progetto (oligarchico) Stati Uniti d'Europa, se ne va, lasciando macerie.
14) Il dopo Napolitano si preannuncia ancor più assolutista.
15) E' definitivamente passato, a fronte degli ultimi episodi, il messaggio che per garantire la libertà dei popoli bisogna che essi vi rinuncino "un po'" affinché sia loro garantita una maggiore sicurezza.
16) I media sono quasi completamente cooptati.
17) Imminente l'imbrigliamento della Rete.

Dimentico sicuramente qualcosa di importante ma, non so voi, io rileggendo i punti rabbrividisco.
Un probabile titolo di tale lista potrebbe essere "Restaurazione Vs Democrazia 17-0".
Una totale rivincita del capitale sul lavoro, una Caporetto dei diritti dei lavoratori e la ormai totale disattivazione delle Costituzioni democratiche e degli Stati così come furono concepiti a valle della seconda guerra mondiale.
L'applicazione della riflessione secondo cui per dominare i popoli è meglio evitare i soprusi, le barbarie, gli eccidi, le distruzioni, come avvenne nelle guerre mondiali, è al momento vincente.
Per avere garanzia di successo bisogna convincere i popoli dell'inevitabilità di quel che sta accadendo (T.I.N.A.: there is no alternative), essi vengono orientati verso diritti cosmetici (parità uomini-donne, rispetto animali, diritti gay, diritti di espressione, etc.) progettati proprio per non essere mai definitivamente applicati, nel mentre, con la complicità di classi dirigenti cooptate, si degrada il fondamentale e costituzionale diritto del lavoro a merce.
Ma non basta.
L'utilizzo della paura con la sempreverde strategia della tensione, dà la finale spintarella ai popoli a rinunciare a diritti e qualità della vita.
Una strategia simile è stata ed è quella della colpevolizzazione, il "avete vissuto al di sopra dei vostri mezzi", la "casta-cricca-corruzione responsabile della crisi", il "gli altri sono meglio di noi", il "solo unendoci agli altri, migliori di noi, allora miglioreremo"ed altri sono stati argomenti tanto falsi quanto convincenti.
Il risultato è che oggi i più si vergognano di essere italiani, a torto, torto marcio.
Non ultima, anzi, la riabilitazione delle dottrine economiche fallimentari (perché sbagliate) degli anni venti, avvenuta grazie a corposi sostegni di capitale privato nelle università che hanno formato le attuali classi dirigenti, dottrine strumentali al prevalere del capitale finanziario privato su quello pubblico, che diventa irragionevolmente il mostro da abbattere (debito pubblico).
Il capitale finanziario delle multinazionali prende il sopravvento, quindi, con l'inconsapevole consenso dei popoli.
Gli eventi, dunque, se letti sotto questa prospettiva trovano una loro sistematicità.
L'obiettivo perseguito dai trattati europei, prima, dall'€uro come mezzo poi, era banalmente la distruzione del concetto di Stato basato sulle garanzie sociali, baluardo della parte debole (il lavoro = i lavoratori) della funzione di produzione nei confronti della più forte, il capitale.

Cosa ci aspetta?

Difficile dirlo con esattezza.
Sicuramente meno diritti, meno libertà, meno democrazia.
Sicuramente la privatizzazione di qualsiasi servizio o bene utile alla collettività (TTIP,TISA).
Un nuovo modo di vivere (peggiore) che garantirà il minimo indispensabile (captive demand) ai più e l'esagerata prosperità ai pochissimi.
Non impossibile è lo scoppio di una guerra. Sarebbe un delirio sanguinario ma i recenti fatti statisticamente ricalcano quelli delle vigilie degli ultimi storici conflitti mondiali.... scaramanticamente glisso.
Questa è l'essenza della Restaurazione in atto: le masse consumano, le multinazionali governano e godono dei profitti.

Tutti gli eventi che si susseguiranno, tragici o apparentemente democratici, saranno strumentali al perseguimento di tale nuovo ordine di governo su larga scala nei modi e con i mezzi su descritti.

Coraggiosi e ammirevoli i pochi (per ora) che gli si oppongono.

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