lunedì 9 marzo 2015

Riflessioni su fascismo e antifascismo oggi

Da una discussione su facebook ho sentito emergente l'esigenza di sviluppare alcune riflessioni su fascismo e antifascismo e, più in particolare, sulla attualizzazione del loro significato alla luce di alcuni recenti eventi nella scena italiana e mondiale.
Quando si prova a discutere di questi temi si ha sempre l'impressione di attraversare un campo minato con il timore di essere inquadrato come squadrista o come partigiano, in sintesi cioè incastrato nella solita semplificazione mediatica per creare e strumentalizzare degli schieramenti fittizi volutamente considerati aderenti a ideologie e o correnti intese senza tempo.
Il fascismo inventato in Italia nel 1919 si è estinto nel 1945.
Sono e saranno sempre vivi, nella forma mutevoli ma non nella sostanza, i principi ispiratori di tale ideologia, i suoi obiettivi: totalitarismo, assolutismo, antisocialismo.
Altrettanto vivi e attivi sono gli strumenti necessari al raggiungimento di tali obiettivi: il nazionalismo, le idee populiste apparentemente reazionarie e anticapitaliste, il controllo dei media e della cultura, la limitazione del potere legislativo a favore dell'esecutivo, la repressione delle idee contrapposte con l'uso della violenza, le leggi razziali.
Sandro Pertini diceva: “Il fascismo per me non può essere considerato una fede politica. Sembra assurdo quello che dico, ma è così: il fascismo a mio avviso è l'antitesi delle le fedi politiche, il fascismo è in contrasto con le vere fedi politiche. Non si può parlare di fede politica parlando del fascismo, perché il fascismo opprimeva tutti coloro che non la pensavano come lui.
Nel 1943 ritengo fosse un'esigenza fondamentale sentirsi antifascista.
Oggi che significato potrebbe avere proclamarsi tale, come fa l'amico Marco?

Il suggerimento sarebbe l'immagine allegata al post, l'Italia libera.
Quell'Italia libera che per essere liberata ha sopportato sacrifici incommensurabili in termini di vite spezzate.
Italia libera dal totalitarismo, dall'assolutismo, dalla violenza, dalla guerra, in un clima di socialismo in cui i ceti più deboli siano protetti da quelli più forti e prepotenti, minori in numero ma enormemente più ricchi.

Per scolpire nella roccia tali intenti ci siamo dotati di una Costituzione repubblicana, di stampo keynesiano, un lavoro illuminato e illuminante.
Ora, proseguendo logicamente il discorso, possiamo affermare che essere antifascista, cioè contro il fascismo ma in sua assenza attualizzandone il significato, sarebbe equivalente oggi a credere, sostenere e difendere i valori espressi dalla Costituzione italiana per sua natura contraria e oppositiva agli obiettivi e ai principi fascisti.
Ma nella discussione probabilmente non si vuole intendere questo e infatti Marco precisa:


I morti ammazzati sono evidentemente quelle persone che nel corso del regime fascista ebbero l'eroico coraggio di opporvisi sacrificando o pagando con la propria vita, rispetto e onore a loro, nulla da aggiungere se non ribadire che parliamo di oltre settanta anni fa.
L'allarmante pericolo dei saluti romani e dei nostalgici che parlano sui palchi immagino siano riconducibili agli esponenti di CasaPound, tra l'altro decisi oppositori di UE ed Euro-sistema, quelli che sono “riusciti” ad avere il seguente consenso (fonte wikipedia):


Il pericolo che vede Marco non lo vedo nei numeri.
Che ci sia CasaPound a sostegno della Lega di Salvini non la vedo come una pericolosa eccezione, è la normalità derivante da una sinistra che, per non dire la verità sulla crisi evitando così di riconoscere i propri gravissimi errori, la lascia dire alla destra che ne fa' a suo modo una bandiera.
Come sta succedendo in Francia con Hollande e la Le Pen.
È indubbio che in Europa c'è un avanzamento nel consenso delle destre nazionaliste, e ci sarebbe già stato anche in Italia se non ci fosse stato il quasi inutile exploit del M5S.
La motivazione banale di quanto sta accadendo è la mal sopportazione sempre più dilagante di un sistema politico-economico-monetario europeo che ha, nei numeri, peggiorato le condizioni di vita dei cittadini europei.
Sistema sostenuto a maggioranza nei vari Paesi da forze di sinistra e liberaliste che lo difendono a spada tratta.
In Italia con una maggioranza guidata dal PD.

Sarà mica che tale sistema è contrario ai principi antifascisti della nostra Costituzione?

Facciamo rispondere a questa domanda alcuni emeriti personaggi irriducibili sostenitori di questa Europa.

Padoa Schioppa 1999: “L’Europa non nasce da un movimento democratico e, per definizione, è un processo che deve essere guidato da una oligarchia

Prodi 2001: “Un giorno ci sarà una crisi e saremo obbligati ad introdurre nuovi strumenti politici, oggi non proponibili

Padoa Schioppa 2003: “Nell'Europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora. Ma dev'essere guidato da un unico principio: attenuare quel diaframma di protezioni che nel corso del Ventesimo secolo hanno progressivamente allontanato l'individuo dal contatto diretto con la durezza del vivere, con i rovesci della fortuna, con la sanzione o il premio ai suoi difetti o qualità”.

Monti 2011: “I passi avanti dell’Europa sono cessioni di sovranità. I cittadini possono essere pronti a queste cessioni solo quando c’è una crisi in atto” 

Monti 2015: “Fu una scelta. Piuttosto che prendesse certe decisioni la troika con la brutalità che si è vista in Grecia era meglio le prendessimo noi. Con tutti i rischi di impopolarità. Parliamoci chiaro: la troika è una forma di neocolonialismo…

Juncker, Presidente della Commissione Europea : “Prendiamo una decisione, poi la mettiamo sul tavolo e aspettiamo un po’ per vedere che succede. Se non provoca proteste né rivolte, perché la maggior parte della gente non capisce niente di cosa è stato deciso, andiamo avanti passo dopo passo fino al punto di non ritorno”.

Potremmo scrivere un libro di citazioni, ma mi fermo qui.

Sintetizziamo: il disegno UE è per costruzione antidemocratico, assolutista e oligarchico, ce lo hanno detto loro...
Certo a noi ci hanno venduto la favola del sogno Europeo tutta fratelli e pace.....e in buona fede è ragionevole che i puri d'animo ci abbiano incautamente creduto.

Ma con quali mezzi viene raggiunto ciò?

Con un Unione monetaria universalmente riconosciuta sbagliata anzi progettualmente sbagliata per generare “crisi educative”, con il controllo dei media e della cultura con cui si limita la diffusione delle idee contrapposte, con la limitazione del potere legislativo a favore dell'esecutivo, con la disattivazione e demolizione della Costituzione.

Strazianti analogie con il fascismo storico, mancano però la violenza sociale,i morti ammazzati, il razzismo...
Ma siamo sicuri che mancano?

Con l'imposizione di misure economiche cicliche, austerity, aumento di tasse, pareggio di bilancio, disoccupazione crescente, fiscal compact, MES,  si è messa in atto una violenza economica inaudita senza precedenti, oltre 80.000 imprese fallite dal 2008, il tutto per ricongiungerci con la durezza del vivere e farci accettare nuovi strumenti politici che prima non avremmo accettato, come ci avevano detto.

I morti ammazzati?
Quasi 500 suicidi per crisi economica dal 2012 ad oggi, imprenditori, pensionati, disoccupati...

In merito al razzismo?
Faccio rispondere l'economista Alberto Bagnai (che si definisce “de sinistra”):
Quello che non ha precedenti nella storia dell'umanità è la legge razziale non scritta dei piddini euristi italiani secondo la quale gli italiani sono una razza inferiore. Non è mai successo nella storia dell'umanità che un regime consolidasse il proprio potere utilizzando non la paura del diverso, ma il disprezzo del proprio prossimo. Ci volevano i padri nobili dell'euro perché si arrivasse a questo crimine contro l'umanità, contro quella porzione dell'umanità che è il popolo italiano, al quale l'umanità tanto deve, e dalla quale sta ricevendo in cambio l'odio delle proprie classi dirigenti. Fateci caso: non è possibile trovare un riformatore dell'Italia, un padre nobile, che non parta dall'odio verso il popolo italiano, malcelato dietro due o tre parolette di circostanza, le quali non riescono a celare un dato palese: che quando parlano d'Italia, cioè di noi, questi padri nobili non sanno assolutamente di cosa stiano parlando.
E, come sempre, il razzismo, o, come nel caso dell'Italia, l'autorazzismo, oltre a urtare contro un principio etico, urta contro un principio razionale: i dati continuano a non dire che siamo stati peggiori degli altri, e soprattutto continuano a non dire che, quando potevamo farlo, eravamo incapaci di governarci . E, ancora una volta come sempre, il razzismo chiede un tributo di sangue alle sue vittime, che in questo caso siamo noi. [...] Il loro autorazzismo è più rivoltante e più irrazionale del razzismo che ha caratterizzato gli altri regimi totalitari, quelli che hanno preceduto il regime eurista.

Solo agganciandosi politicamente ed economicamente a quelli migliori di noi (ma quando?) saremmo diventati più virtuosi: il famoso vincolo esterno.

Sostiene pertanto il filosofo Diego Fusaro:
L’antifascismo in assenza di fascismo è oggi il mezzo che permette alla sinistra di diventare il luogo di legittimazione della violenza capitalistica: per Nichi Vendola e i suoi compagni, la violenza è sempre e solo quella dell’olio di ricino e del manganello, mai quella dei vincoli europei, dei Fiscal Compact, dei contratti di lavoro che rendono a tempo determinato la vita stessa.

Dunque l'atavica lotta tra il capitale e lavoro si è sbilanciata a favore del capitale.
Con il risultato di una lotta per il potere che si esprime come lotta di classe e lotta tra popoli e che tende a strutturare l'ecumene globale in forma oligarchico-dinastica (cit. Orizzonte48).

Il liberalismo prevede di dover limitare i parlamenti da subito, per eliminare le barriere alla libera circolazione del capitale.
Tecnicamente dovremmo distinguere il liberalismo e fascismo: la storia ci suggerisce che la vera funzione del fascismo scatta quando il liberalismo esagera e perde il controllo propagandistico...e allora occorre alimentare altri bisogni emotivi delle masse; ma per raggiungere (quasi) gli stessi risultati (e anche due guerre mondiali). (cit. Orizzonte48)

Oggi questi bisogni emotivi delle masse sono ancora sotto l'influsso della propaganda, diritti cosmetici (la parità di genere, i diritti delle coppie "omo", la tutela della privacy, le quote “rose” nelle cariche pubbliche e molti di quelli che genericamente chiamiamo "diritti civili") innalzati retoricamente a simbolo di progresso civile mentre nel silenzio dei media si distruggono i diritti fondamentali (lavoro, voto, sanità, welfare, casa) sanciti dalla Costituzione.

L'autoritarismo di oggi, che pure pare ripercorrere le stesse misure e scelte strategiche del fascismo, sia pure a ritroso rispetto alla legalità costituzionale, NON PASSA PER I GRUPPI DEL NEO-FASCISMO DICHIARATO (CasaPound, vedi sopra), numericamente e ideologicamente relegati (finora) ad un ruolo del tutto marginale e, semmai, utilizzati come fonte di legittimazione "a contrario" (cioè in forma cosmeticamente contrapposta) del nuovo autoritarismo.

Per quanto detto, giustifico e ribadisco quanto già sostenuto nella discussione che ha dato spunto a questo post:
Chi sostiene il PD oggi equivale a chi ieri sosteneva il fascismo.
Il PD è l'espressione di un novello fascismo...non tutto il PD, però e finalmente, giusto Fassina?

È fascista chi difende l'Euro.
E farà la fine dei fascisti:
diventerà antifascista” (A. Bagnai)

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