lunedì 26 febbraio 2018

INSIEMI E UNIONI ELETTORALI

A una settimana dalle elezioni continua inesorabile la confusione (sponsorizzata) nello scenario politico.
In un mio precedente e fortunato post avevo riposizionato le forze politiche secondo la logica, sinistra come tutela dei lavoratori, destra come tutela del capitale, proprio questo schema chiarisce oggi il gioco delle coalizioni ufficiali e di quelle probabili su cui stanno lavorando sottobanco le forze di governo uscenti più il M5S.
Queste le principali aree:



Perseguendo l'obiettivo di rendere semplici concetti artatamente resi complessi per confondere, lo schema proposto, che evidenzia quelle a mio avviso sono le vere destra e sinistra, palesa in modo inequivocabile le aree di possibili alleanze pre e post elezioni.
Non v'è da stupirsi se i vertici del M5S ipotizzano e lavorano dietro le quinte ad alleanze con l'area PD e con l'area Forza Italia, esse afferiscono a posizioni attigue che pongono radici nel liberismo.
Poi c'è la coalizione ufficiale del centrodestra che per me è invece di centrosinistra come evidenzia la rappresentazione.
Emerge l'esistenza di due insiemi non disgiunti che trovano un'unione in Forza Italia più il suo partito civetta di Noi con l'Italia UDC.
Questo spiega le dichiarazioni e il comportamento apparentemente ambiguo di Berlusconi in Italia e in UE .
In realtà il Cavaliere, da sempre, ambisce al potere, il suo, cercando spalle in quelle forze politiche di qualsiasi orientamento che possono garantirglielo.
Gli sconfitti morali di questo scenario saranno i grillini, oggi arrabbiati contro il sistema (italiano) e domani in parte infuriati e in parte gratificati perché ne saranno parte integrante (di quello UE), come un Travaglio qualsiasi.
A oggi solo ombre scure sul futuro dell'Italia, la forza economica e moralmente (solo?) corruttrice dell'élite finanziaria annidata nella BCE e nella UE, manovra per mantenere lo status quo, temo che ci riusciranno, grazie anche a infimi personaggi come il borbone di Arcore.
In cuor mio spero tanto che non andrà così, inutile ribadire che questa sia l'ultima buona occasione per un rigurgito di orgoglio patrio...altrimenti una nefasta Anschluss per tutti.

venerdì 23 febbraio 2018

LA GRECIA DI TSIPRAS OGGI E I CREDULONI DI IERI

DOVE SIETE FINITI, CARI CREDULONI DELL'EUROPA DI TSIPRAS?
ESATTAMENTE QUELLO CHE BEN QUATTRO ANNI FA, ALCUNI, ME COMPRESO, VI DICEVANO SAREBBE SUCCESSO SE FOSSE STATO ELETTO...

LA GRECIA STA IN UE, HA L'€, E GUARDATE COME LA UE STESSA CON LA BCE LA STA RIDUCENDO, POI IN ITALIA QUELLA CRIMINALE, TURBO-LIBERISTA, E AMICA DI SOROS DELLA BONINO FA UNA LISTA CHIAMANDOLA +EUROPA.
UNA VERGOGNA SENZA FINE...

martedì 20 febbraio 2018

LE VERE DESTRA E SINISTRA DELLE ELEZIONI 2018

Sempre più grande è la confusione sul posizionamento delle forze politiche nello spazio parlamentare della destra e della sinistra.
La difficoltà nel comprendere, identificarsi e posizionarsi in un'area è ormai ampiamente sentita, già Gaber, icona rivendicata da tutti, nel 1994 aveva istrionicamente manifestato il problema.

Con le elezioni alle porte propongo un criterio di analisi per inquadrare le attuali forze politiche nel tradizionale contesto istituzionale di destra-centro-sinistra, compito molto arduo per le notevoli complessità dello scenario politico mondiale, europeo, italiano.

Il criterio, dunque, non può essere esaustivo, né pretende di esserlo, è poco più di una mera rappresentazione grafica che però stimola interessanti riflessioni.

Attribuiamo genericamente alla sinistra quella storica difesa dei lavoratori, dei cittadini dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione italiana.
Attribuiamo alla destra quella tutela del capitale tipica delle forze conservatrici.
Identifichiamo l'area di centro come quella che genericamente tenta di mediare le istanze dei lavoratori e dei detentori del capitale.

Nel ragionamento non possiamo non tenere conto dello status quo italiano.
Nell'aderire alla UE e all'€uro-zona, sottolineo che ci siamo privati delle leve di politica economica come quella valutaria, monetaria e fiscale.
Ciò si è concretizzato in una continua cessione di sovranità ad Enti sovranazionali che ci impongono la tabella politica da perseguire, il famoso "vincolo esterno" che imposta il "pilota automatico".
Cessione di sovranità che è peraltro incostituzionale, secondo l'art.11 della Costituzione stessa che consente solo "...in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni...".
Siamo sicuramente in una condizione per la quale tutte le decisioni politico-economiche vengono prese altrove, non in Italia.
Non è difficile capire che siamo in momento storico in cui lo stesso concetto di Stato democratico con Costituzione di stampo keynesiano è sotto attacco da una élite internazionale globalista e ultraliberista.
Eppure la quasi totalità degli schieramenti politici sono garantisti nei confronti di questo potere sovranazionale, addirittura il Presidente del Consiglio uscente si affanna ad andare in Germania per garantire futura stabilità del Governo italiano su posizioni europeiste, come se già sapesse come andranno le elezioni....e forse lo sa...
Per non parlare poi della Bonino, la politica italiana che bacia e abbraccia Soros, che addirittura nel programma del "più Europa" prevede de facto il ripudio della Costituzione promuovendo gli Stati Uniti d'Europa, un atto sovversivo dell'ordinamento giuridico italiano, o di quel che ne rimane a questo punto.
Altro fondamentale presupposto è che, nonostante i media spingano su una rinascita del fascismo, esso palesemente non esiste, così come è palesemente strumentale l'antifascismo, per menti deboli che abboccano, che in assenza di fascismo serve a distogliere l'attenzione dalla vera contesa in atto: la democrazia costituzionale contro il liberismo in tutte le sue forme, oggi ampiamente applicato dal regime UE, totalitario e antidemocratico, e non lo dico io, ce lo hanno detto loro, gli artefici di questo cancro, cancro per i più ovviamente, e delizia per pochi illuminati.

Applicando i criteri appena elencati, questa è la mappa che mi viene fuori:


Lo so, lo so, qualcuno sobbalza dalla sedia, qualche altro sorride beffardo.....vedere Casapound vicino al Partito Comunista sembra un folle corto-circuito.
Come è possibile che i due partiti agli antipodi nell'ideologia siano così vicini in questa rappresentazione?
Il punto è, chi è il nemico?
Sia Rizzo che Di Stefano vedono nel turbo-liberismo finanziario il nemico e, a modo loro, secondo i propri principi ispiratori, si ergono a difensori dei lavoratori, dei cittadini italiani.
Ecco un estratto del programma del Partito Comunista:
"...uscita dell’Italia dall’Unione Europea e dalla Unione Monetaria Europea (sistema dell’euro), ripristino della sovranità politica e economica (commerciale e monetaria) al fine di sviluppare tutte le potenzialità di sviluppo del nostro paese, per non sprofondare ulteriormente nell'indebitamento e nella recessione;..."
Ecco un estratto del programma di Casapound:
"... Abbandonare il vecchio Euro per una nuova moneta sovrana italiana funzionale alla nostra 
economia ed ai nostri interessi nazionali. Uscita dell’Italia dalla Unione Europea e dai suoi 
folli vincoli che soffocano le nostre libertà..."
Convergenza totale degli obiettivi, posti da ambedue gli schieramenti come conditio sine qua non, trovo inevitabile in questa rappresentazione la loro vicinanza e la loro opposta posizione al mondo liberista.

Due righe sul PD e sulle tre liste civetta a latere. Dopo avere fallito nella totalità degli intenti di buona parte dei suoi elettori, e dopo aver diligentemente applicato la tabella europea delle riforme in cinque anni in cui è stato al governo, ora raccoglierà i cocci. Tra i "grandi" partiti è palesemente quello più a destra, questa una sua non esaustiva ma condivisibile e breve analisi storica.
A destra anche Rifondazione che addirittura nel simbolo mette "sinistra europea", dovesse accadere che qualcuno dovesse confonderli con quei populisti del Partito Comunista di Rizzo...

Non sarà sfuggito il M5S a destra. La sua controversa posizione dipende dallo scollamento di quanto sostenuto nel programma e quanto viene fatto. La proposta di un reddito di cittadinanza palesemente di matrice liberista, il tentativo nel Parlamento europeo di entrare nel gruppo super liberal-europeista dell'ALDE, che gli chiude la porta in faccia, sono in contrapposizione con quanto scritto nel programma, addirittura il testo dell'accordo con l'ALDE in 4 punti evidenza come l'UE sia "non il problema" ma "la soluzione" alle sfide della globalizzazione e conferma alcuni pilastri fondamentali del'Unione, tra cui l'euro e il mercato unico. La sua posizione non può essere che a destra nella mia rappresentazione, vista anche la probabile intesa post-elettorale con il PD, che va avanti tra conferme e smentite... quindi ci proveranno (Napolitano regista).

Rimane da commentare la posizione delle componenti dell'alleanza di centrodestra.
Berlusconi nicchia, uno sguardo al portafogli e un altro al potere, la Lega non ha i numeri per correre da sola e si deve alleare per forza, Fratelli d'Italia idem.
Molto più vicini Lega e FdI che condividono il ritorno alla attuazione della Costituzione e tutto ciò che ne consegue (recupero sovranità politico-economica), in maniera piena da FdI e con accezione federalista dalla Lega.
Noi con l'Italia è un partito civetta di FI che spinge lo schieramento un po' verso la destra.
Questo il programma condiviso dalle quattro forze politiche per il quale il relativo baricentro di centro sinistra, nella mia rappresentazione, mi sembra il più appropriato.

Ribadendo l'invito al voto, perché il non voto è l'accettazione di una schiavitù, forse rappresentando lo scenario politico come appena mostrato può rendere la scelta più consapevole.

Speriamo bene.

martedì 6 febbraio 2018

Elezioni politiche 2018: chi votare, è la domanda giusta?

Tra poco meno di quattro settimane si andrà alle urne, nel frattempo, come credo sia accaduto a molti, ho avuto modo di discutere anche animosamente in merito a quale schieramento sia meglio sostenere, quale personaggio politico sia più affidabile, etc. etc.
«Eh, io son fumino, se 'un le dico mi sento male!» diceva un grande ma sottovalutato attore, e io come lui son fumino…
In tutti i miei interlocutori, amici e non, ho trovato i soliti luoghi comuni, quelli che si sentono in TV e sui social a reti unificate: quello è di destra, l’altro è un evasore, questi sono inaffidabili, gli altri sono venduti, questo è un politico professionista, quest’altro è un razzista delinquente, siamo noi italiani il problema…..e quindi: quest’anno non voto, continuo a non votare, voto sempre gli stessi perché io sono fedele, voto i più onesti, voto i meno peggio, io sono di sinistra ma questa volta voto a destra, io sono di destra ma questa volta mi butto a sinistra, chiedo al Presidente o al Segretario del Seggio di mettere a verbale la mia dichiarazione d’intenti, dove scriverò: “Io non voto perché non mi sento rappresentato da nessuno”,  ah se tutti facessero come me…
Per carità rispetto tutti, belli e brutti, ma non sono d’accordo con nessuno, o quasi…
Tutti si pongono e tentano di rispondere alla stessa domanda:
"Per chi votare?"
Siamo sicuri che sia la domanda giusta?
Per me no, ovviamente…
È come domandarsi, ad esempio, a chi affidare la fascia di capitano della propria squadra quando non si ha un numero di giocatori sufficiente per poter giocare.
In questo caso una domanda più pertinente sarebbe: riesco a rimediare qualche altro giocatore?
Poi in fase di analisi ci si potrebbe magari interrogare sul perché non si ha a disposizione un numero di giocatori sufficiente… esempio banale, lo so, ma occorre rimanere semplici…

Dopo anni di crisi economica, con povertà, disuguaglianza, disoccupazione, precarietà, immigrazione incontrollata in aumento, diritti costituzionali per una vita dignitosa calpestati in nome di un rigore al rispetto di strani numeri decisi altrove (che altri Stati non rispettano)…..ci sarà qualcuno a cui viene da domandarsi:

"Chi è il nostro nemico?"

domande a corollario, chi è che:
vuole la sanità privata? ci vuole in pensione a settanta anni? vuole il lavoro precario? vuole la scuola secondaria di quattro anni? vuole più immigrazione? pretende sempre e ad ogni costo la libera circolazione del capitale? dice per legge cosa bisogna mangiare? decide cosa puoi e cosa non puoi coltivare o pescare? vuole il mondo globalizzato a ogni costo? vuole lo Stato subalterno al mercato? azzera i risparmi per legge?….etc. etc.

Già, chi è?

Un “illuminato” intellettuale oltre settanta anni fa diceva:
«Il controllo economico non è il semplice controllo di un settore della vita umana che possa essere separato dal resto; è il controllo dei mezzi per tutti i nostri fini. E chiunque abbia il controllo dei mezzi deve anche determinare quali fini debbano essere alimentati, quali valori vadano stimati […] in breve, ciò che gli uomini debbano credere e ciò per cui debbano affannarsi».
(Friedrich von Hayek da "Verso la schiavitù", 1944).

È esattamente ciò che hanno fatto e stanno facendo, ma chi?

I politici italiani? No, al più sono camerieri…
I politici europei? Ni, ne sono una espressione lobbistica (chiamasi UE)…

Vuoi vedere che c’è un ristretto numero di super ricchi e di multinazionali che si stanno spartendo il mondo e che impongono le loro “regole democratiche di economia sociale di mercato”? 

La parola sociale tra economia e mercato è un’invenzione per rendere ingannevolmente accettabile un regime economico che altrimenti sarebbe stato rifiutato a priori dalla moltitudine, cioè il liberismo.

Ecco, questo è il nemico, il liberismo (e chi lo sostiene), d'altronde esso è l’ideologia che declina la libertà individuale nell'egoismo.

Questa è la mia risposta.

Questo il mio umile consiglio.

Fatevi la domanda giusta, cercate bene una risposta plausibile e supportata da verità fattuali, confrontate i contenuti della vostra risposta con i programmi elettorali delle forze politiche, votate quella che si avvicina di più.

Si può sbagliare, certo, tuttavia non votando lo sbaglio diventa peccato.

Monti, il cameriere dell’austerità concepita altrove, in occasione del divorzio tra la politica e la Banca d’Italia disse che ci sono:”valori che saranno meglio tutelati, se affidati a qualcuno che può permetterselo trovandosi al riparo dal processo elettorale”.

Essi dunque ambiscono a governare ciò che gli uomini debbano credere e ciò per cui debbano affannarsi, al riparo del processo elettorale.

Uno pensa di non votare come atto di libertà e invece si riduce a un atto di schiavitù, oggi più che mai.