martedì 20 febbraio 2018

LE VERE DESTRA E SINISTRA DELLE ELEZIONI 2018

Sempre più grande è la confusione sul posizionamento delle forze politiche nello spazio parlamentare della destra e della sinistra.
La difficoltà nel comprendere, identificarsi e posizionarsi in un'area è ormai ampiamente sentita, già Gaber, icona rivendicata da tutti, nel 1994 aveva istrionicamente manifestato il problema.

Con le elezioni alle porte propongo un criterio di analisi per inquadrare le attuali forze politiche nel tradizionale contesto istituzionale di destra-centro-sinistra, compito molto arduo per le notevoli complessità dello scenario politico mondiale, europeo, italiano.

Il criterio, dunque, non può essere esaustivo, né pretende di esserlo, è poco più di una mera rappresentazione grafica che però stimola interessanti riflessioni.

Attribuiamo genericamente alla sinistra quella storica difesa dei lavoratori, dei cittadini dei diritti sociali sanciti dalla Costituzione italiana.
Attribuiamo alla destra quella tutela del capitale tipica delle forze conservatrici.
Identifichiamo l'area di centro come quella che genericamente tenta di mediare le istanze dei lavoratori e dei detentori del capitale.

Nel ragionamento non possiamo non tenere conto dello status quo italiano.
Nell'aderire alla UE e all'€uro-zona, sottolineo che ci siamo privati delle leve di politica economica come quella valutaria, monetaria e fiscale.
Ciò si è concretizzato in una continua cessione di sovranità ad Enti sovranazionali che ci impongono la tabella politica da perseguire, il famoso "vincolo esterno" che imposta il "pilota automatico".
Cessione di sovranità che è peraltro incostituzionale, secondo l'art.11 della Costituzione stessa che consente solo "...in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni...".
Siamo sicuramente in una condizione per la quale tutte le decisioni politico-economiche vengono prese altrove, non in Italia.
Non è difficile capire che siamo in momento storico in cui lo stesso concetto di Stato democratico con Costituzione di stampo keynesiano è sotto attacco da una élite internazionale globalista e ultraliberista.
Eppure la quasi totalità degli schieramenti politici sono garantisti nei confronti di questo potere sovranazionale, addirittura il Presidente del Consiglio uscente si affanna ad andare in Germania per garantire futura stabilità del Governo italiano su posizioni europeiste, come se già sapesse come andranno le elezioni....e forse lo sa...
Per non parlare poi della Bonino, la politica italiana che bacia e abbraccia Soros, che addirittura nel programma del "più Europa" prevede de facto il ripudio della Costituzione promuovendo gli Stati Uniti d'Europa, un atto sovversivo dell'ordinamento giuridico italiano, o di quel che ne rimane a questo punto.
Altro fondamentale presupposto è che, nonostante i media spingano su una rinascita del fascismo, esso palesemente non esiste, così come è palesemente strumentale l'antifascismo, per menti deboli che abboccano, che in assenza di fascismo serve a distogliere l'attenzione dalla vera contesa in atto: la democrazia costituzionale contro il liberismo in tutte le sue forme, oggi ampiamente applicato dal regime UE, totalitario e antidemocratico, e non lo dico io, ce lo hanno detto loro, gli artefici di questo cancro, cancro per i più ovviamente, e delizia per pochi illuminati.

Applicando i criteri appena elencati, questa è la mappa che mi viene fuori:


Lo so, lo so, qualcuno sobbalza dalla sedia, qualche altro sorride beffardo.....vedere Casapound vicino al Partito Comunista sembra un folle corto-circuito.
Come è possibile che i due partiti agli antipodi nell'ideologia siano così vicini in questa rappresentazione?
Il punto è, chi è il nemico?
Sia Rizzo che Di Stefano vedono nel turbo-liberismo finanziario il nemico e, a modo loro, secondo i propri principi ispiratori, si ergono a difensori dei lavoratori, dei cittadini italiani.
Ecco un estratto del programma del Partito Comunista:
"...uscita dell’Italia dall’Unione Europea e dalla Unione Monetaria Europea (sistema dell’euro), ripristino della sovranità politica e economica (commerciale e monetaria) al fine di sviluppare tutte le potenzialità di sviluppo del nostro paese, per non sprofondare ulteriormente nell'indebitamento e nella recessione;..."
Ecco un estratto del programma di Casapound:
"... Abbandonare il vecchio Euro per una nuova moneta sovrana italiana funzionale alla nostra 
economia ed ai nostri interessi nazionali. Uscita dell’Italia dalla Unione Europea e dai suoi 
folli vincoli che soffocano le nostre libertà..."
Convergenza totale degli obiettivi, posti da ambedue gli schieramenti come conditio sine qua non, trovo inevitabile in questa rappresentazione la loro vicinanza e la loro opposta posizione al mondo liberista.

Due righe sul PD e sulle tre liste civetta a latere. Dopo avere fallito nella totalità degli intenti di buona parte dei suoi elettori, e dopo aver diligentemente applicato la tabella europea delle riforme in cinque anni in cui è stato al governo, ora raccoglierà i cocci. Tra i "grandi" partiti è palesemente quello più a destra, questa una sua non esaustiva ma condivisibile e breve analisi storica.
A destra anche Rifondazione che addirittura nel simbolo mette "sinistra europea", dovesse accadere che qualcuno dovesse confonderli con quei populisti del Partito Comunista di Rizzo...

Non sarà sfuggito il M5S a destra. La sua controversa posizione dipende dallo scollamento di quanto sostenuto nel programma e quanto viene fatto. La proposta di un reddito di cittadinanza palesemente di matrice liberista, il tentativo nel Parlamento europeo di entrare nel gruppo super liberal-europeista dell'ALDE, che gli chiude la porta in faccia, sono in contrapposizione con quanto scritto nel programma, addirittura il testo dell'accordo con l'ALDE in 4 punti evidenza come l'UE sia "non il problema" ma "la soluzione" alle sfide della globalizzazione e conferma alcuni pilastri fondamentali del'Unione, tra cui l'euro e il mercato unico. La sua posizione non può essere che a destra nella mia rappresentazione, vista anche la probabile intesa post-elettorale con il PD, che va avanti tra conferme e smentite... quindi ci proveranno (Napolitano regista).

Rimane da commentare la posizione delle componenti dell'alleanza di centrodestra.
Berlusconi nicchia, uno sguardo al portafogli e un altro al potere, la Lega non ha i numeri per correre da sola e si deve alleare per forza, Fratelli d'Italia idem.
Molto più vicini Lega e FdI che condividono il ritorno alla attuazione della Costituzione e tutto ciò che ne consegue (recupero sovranità politico-economica), in maniera piena da FdI e con accezione federalista dalla Lega.
Noi con l'Italia è un partito civetta di FI che spinge lo schieramento un po' verso la destra.
Questo il programma condiviso dalle quattro forze politiche per il quale il relativo baricentro di centro sinistra, nella mia rappresentazione, mi sembra il più appropriato.

Ribadendo l'invito al voto, perché il non voto è l'accettazione di una schiavitù, forse rappresentando lo scenario politico come appena mostrato può rendere la scelta più consapevole.

Speriamo bene.

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