sabato 17 marzo 2018

Caso Moro: le evidenti verità che si continuano a negare

Passando la consueta rassegna quotidiana su twitter, mi sono imbattuto su un paio di tweet di giornalisti affermati pubblicati in merito al caso Moro di cui ieri è stato il quarantennale del suo rapimento ad opera delle Brigate Rosse, o almeno fino a qualche tempo fa così si riteneva.
Oggi possiamo dire con cognizione di causa: rapito anche dalle Brigate Rosse.
Ecco i tweet:

Cosa c'è di strano in questi tweet?
Il "plurilaureato" Giannino e il politicamente scorretto Chicco Mentana bisticciano con le verità emerse dalle indagini della "Commissione Parlamentare d'inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro" che vede approvate nel 2017 le tre "relazioni Moro" da parte della Camera dei Deputati.
Commissione Parlamentare che è stata proposta da Gero Grassi nel 2013 e approvata dalle due Camere e promulgata dal Presidente della Repubblica con Legge 30 maggio 2014, n. 82 che è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31 maggio 2014.
La Commissione, in qualità di organismo bicamerale, iniziò i suoi lavori il 2 ottobre 2014, quando ne fu eletto Presidente l'On. Giuseppe Fioroni.
Oltre a questa fonte istituzionale ce ne sono altre indipendenti che arrivano a delineare, anche se con approcci diversi, scenari convergenti con quelli emersi dall'indagine della Commissioni e in qualche dettaglio complementari.
Lo straordinario lavoro della Commissione viene riportato in un'intervista in cinque puntate fatta a Gero Grassi dall'encomiabile byoblu (Claudio Messora).
Questi i cinque video:





Oltre tre ore di intervista in cui Gero Grassi racconta i risultati delle indagini della Commissione.

Di seguito un paio delle altre fonti indipendenti e autorevoli, Giovanni Fasanella e Pietro Ratto:



Ed infine un'intervista del 2013 al compianto giudice Ferdinando Imposimato recentemente scomparso:


Dall'ascolto dei contributi presentati in questo blog, si evince il seguente scenario sullo sfondo dell'omicidio Moro, i nomi e i fatti sono tutti nei video:



Interessante da capire oggi è come la struttura descritta nello scenario di controllo sia mutata...

mercoledì 14 marzo 2018

M5S: il piano B del potere che è altrove

Ascoltiamo Monti:

"(in merito al sovranismo "populista")...la promessa di recuperare la sovranità nazionale, semplicemente non può essere mantenuta, perché LE LEVE DEL POTERE SONO INESORABILMENTE ALTROVE, quindi si tratta di capire qual è il modo migliore, più efficace per l'Italia, per partecipare a queste leve del potere..." (Mario Monti)

Leggiamo brani dalla recente conferenza stampa di Di Maio, il suo inchino al "potere che è inesorabilmente altrove", qui il video:

[...]
"Stiamo facendo un appello a tutto il parlamento sui temi. Io non sto incoraggiando al cambio di casacca, ci mancherebbe... Siamo disponibili al dialogo sulle presidenze delle Camere e in generale sulla composizione degli Uffici di presidenza, ma non in una ottica di governo".
[...]
"Credo sia stato molto irresponsabile oggi il ministro Padoan a trascinare le questioni tra l'Italia e Bruxelles all'interno del dibattito politico dicendo ho risposto non so... quasi una provocazione come per dire ora me ne vado all'opposizione e prima avveleno i pozzi dicendo a Bruxelles che c'è instabilità".
[...]
"Con noi l'Italia resterà nell'Unione Europea, resterà alleata dell'Occidente, resterà all'interno della Nato, e lo farà, come hanno fatto tutti i governi in questi anni (il pilota automatico di Draghi, n.d.r.), con l'ambizione di cambiare alcune cose che non funzionano".
[...]
"La nostra idea è non solo tagliare quello che non serve ma anche fare dei grandi investimenti in misure espansive che ci consentano di avere un gettito tale da ripagare il debito pubblico".


Che il M5S fosse di matrice ordoliberista mi è noto da almeno cinque anni.
Spero che se ne rendano conto i molti che votandolo speravano in un approccio anti-sistema che NON CI SARÀ, anzi, si ritroveranno l'alternativa del PD per perseguire i suoi stessi intenti, un piano B dei poteri che sono inesorabilmente altrove.

giovedì 8 marzo 2018

Moscovici: dichiarazione e sua parafrasi


Dichiarazione del commissario europeo Pierre Moscovici:

BRUXELLES, 7 MAR 2018- "Gli italiani hanno votato, non dobbiamo aver paura delle elezioni: possiamo avere preferenze, tristezze, rimpianti, ma non contano. Dal voto non possiamo dedurre nulla in modo diretto, le istituzioni italiane sono solide, il quadro istituzionale è molto chiaro, dobbiamo avere fiducia nella capacità del Presidente della Repubblica Mattarella di discutere con i partiti e arrivare alla formazione di un governo stabile che, ne sono sicuro, confermerà l'impegno europeo come sempre, che in Italia è molto profondo". Lo ha detto il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici rispondendo alla domanda se fosse preoccupato per il prevalere di partiti che progettano di tornare indietro sulla linea di riforme concordate con la Ue e sull'impegno a politiche economiche comuni. Quanto alle procedure, relativamente al mancato rispetto della regola di riduzione del debito, Moscovici ha aggiunto che "prevedono tutte le situazioni dei diversi calendari politici, situazioni in cui c'è un governo e situazioni in cui un governo non c'è".

Parafrasando, ecco il vero contenuto della dichiarazione:
"Gli italiani hanno votato ma il risultato non conta nulla, si farà quel decidiamo noi a Bruxelles e Berlino. Siamo fiduciosi che Mattarella eseguirà i nostri ordini per la formazione di un Governo stabile in modo da poter proseguire quanto da noi dettato in materia di riforme pro UE e politiche economiche comuni".
Quanto alle procedure, relativamente al mancato rispetto della regola di riduzione del debito, ha aggiunto che: "...o c'è un governo o un governo non c'è, si farà quel che decidiamo noi'".

Questo è un commissario UE...il resto è peggio, molto peggio...

mercoledì 7 marzo 2018

M5S e PD: una possibile maggioranza liberista

Da almeno cinque-sei anni, cioè dalla mia breve esperienza all'interno del M5S, sostengo che quello che fu un movimento, e oggi ambisce ad essere partito di governo, non è altro che un fake.
In questo mio post del maggio 2015 il cui tema era il reddito di cittadinanza, esprimevo la seguente analisi:
"L'idea che mi sono fatto è che il potere, quello vero (finanza USA) da tempo in Europa foraggia consenso e dissenso.
In Italia il consenso oggi si chiama PD, con i viva l'Euro e la conseguente deflazione salariale, viva il TTIP e le conseguenti "riforme strutturali".
Il dissenso si chiama M5S, con il facciamo il referendum per far finta di opporci all'Euro, abbasso il TTIP ma vogliamo il salario minimo (così produciamo sempre meno prodotti = meno PIL), abbasso l'austerità e la deflazione salariale attribuendo la colpa (falsamente) alla casta-cricca-corruzione.
Il M5S obbedisce chiaramente a logiche ordoliberiste, si oppone ma solo per perseguire cosmeticamente gli stessi obiettivi del PD: riduzione della spesa pubblica, disattivazione della Costituzione nei diritti fondamentali, smantellamento dello Stato sociale."

Per buona pace della base sostenitrice del movimento, quella che ci ha sempre creduto e che rimarrà solennemente delusa.

Proprio questa mattina ho ricevuto su di una email un invito a firmare la seguente petizione:
Petizione lanciata sulla vituperata società americana Change.org da tale Massimo Pistis.
E cosa si cerca di promuovere?
Quello che i più attenti sanno da anni: si auspica un'alleanza governativa tra il PD e il M5S essendo facce della stessa medaglia, quella liberista.
L'unico scoglio di palazzo, superabile, è la presa di posizione di quel fascistello di Renzi che, solo per orgoglio e potere personale e non per senso di appartenenza, ha posto il veto a tale alleanza.
Il desiderio orgasmico degli anali-sti e dei giornalisti di regime (la quasi totalità) si affanna a sponsorizzare tale tipo di soluzione, chissà mai perché...
La preoccupazione degli addetti ai lavori è rivolta alle basi elettorali dei due schieramenti che amabilmente si detestano.
La quasi certa alleanza, si teme porterà all'estinzione del consenso al PD e ad una contrazione di quello al M5S.
Non ho la sfera di cristallo ma istintivamente anche a me verrebbe da dire che un paio di anni di governo PD-M5S porterebbe la Lega, da sola, al 40%...

Eppure, al netto del voto estero che nulla dovrebbe cambiare, il M5S ha avuto si, un grande successo alle elezioni ma NON LE HA VINTE e NON HA LA MAGGIORANZA, 221 seggi alla Camera contro i 316 utili (-95), 112 seggi al Senato contro i 161 utili (-49).

La coalizione del centro-destra (che per me è centro-sinistra) È LA PIÙ VOTATA ma NON HA LA MAGGIORANZA, 260 seggi alla Camera contro i 316 utili (-56), 135 seggi al Senato contro i 161 utili (-26).

L'area PD sarà la prostituta che venderà il corpo (o parte di esso) al miglior offerente "facendosi coraggio" con i suoi 112 (110+2) seggi alla Camera e 57 (56+1) seggi al Senato.

I numeri dicono che sarebbe più probabile un Governo Salvini che un Governo Di Maio.
L'establishment pro M5S scalpita e il burattino Mattarella quasi certamente eseguirà...

Lo dico sperando che ciò non accada nella consapevolezza che (da Orizzonte48):
"Neanche se ci fosse un partito che portasse avanti coscientemente i principi costituzionali risolverebbe il problema del "nostro bene": il totalitarismo liberale, con la sua angosciante anomia e violenza silenziosa, con la sua perfida spettacolarizzazione ed il sangue versato in nome dell'umanitarismo, obbliga ad una radicale risposta altrettanto totalizzante. Che inizia con la propria presenza alle urne, ma sicuramente non termina lì.
Ciò che ricordi, comunque, è sacrosanto: i nazi-sociopatici dei think tank liberali, come da antica tradizione usurara, hanno messo in una morsa economico-politica i popoli.
Non esiste un solo partito che, in un modo o nell'altro, non porti avanti un pezzo dell'agenda neoliberale. Sta a noi a portare coscienza: la cancrena liberale, come è già stato fatto più volte, si può e si deve curare."

In questo periodo sarà comunque (amaramente) impagabile vedere le facce della base del PD e del M5S...